Per iniziativa di alcuni partecipanti agli Osservatori sulla giustizia civile il gruppo è stato presentato nel corso della XII Assemblea Nazionale (Roma 19,20 e 21 maggio 2017)

Punto di partenza della riflessione comune è stato quello che siamo ormai comunità “meticce” e che tale scenario, per tutti gli operatori che operano nell’ambito della giustizia inerente i diritti fondamentali delle persone, delle relazioni familiari e minorile, impone indubbiamente nuove prospettive di studio e di approfondimento delle diverse realtà sociali che convivono in un medesimo Stato.

Il diritto e l’attività giudiziale di un sistema giuridico pluralista – com’è il nostro – possono essere considerati adeguati se sono in grado di riconoscere e rispettare da un lato l’identità (culturale) ma soprattutto la dignità delle persone che sono soggette all’ordinamento.

L’ordinamento giuridico deve quindi essere in grado di proporre un’interpretazione che comprenda i princìpi costituzionali fondamentali. L’approccio del pluralismo normativo fa emergere questioni che interessano più ambiti dell’ordinamento giuridico: costituzionale, amministrativo, famiglia, lavoro, penale. Prendere atto delle differenze e tentare di comprenderle è il primo passo per riconoscerle e trattarle giuridicamente.

In questo ambito la conoscenza antropologica si è mostrata in vari casi un fondamentale supporto per operare scelte politiche e attività giuridiche e da essa dunque non possiamo prescindere quando si affrontano nel concreto problematiche che investono soggetti provenienti da culture diverse dalla nostra.

La conoscenza empirica e l’osservazione sociologica sono inoltre di ausilio per la verifica dei modelli teorici che vengono elaborati nella discussione di filosofia politica e giuridica.

Gli Osservatori sono stati promotori nel corso del tempo di progetti che hanno inciso sulla formazione della cultura giuridica anticipando e sollecitando modifiche normative.

Il progetto proposto è quello di uno studio interdisciplinare – da realizzarsi attraverso un tavolo di lavoro – che possa aiutare ad adottare la “prospettiva dell’altro” per meglio porsi in relazione ed incoraggiare la diffusione del multiculturalismo.

La sfida proposta di vincere la “paura dell’altro” proponendo uno scambio virtuoso ed arricchente delle diversità e del dialogo è stata accolta da molti anche di formazione non giuridica (magistrati togati, GO, GoT, GdP; funzionari giudiziari, avvocati, professori universitari, assegnisti, tirocinanti, studenti) che hanno partecipato ai due incontri preliminari per l’avvio dei lavori.

Nell’incontro tenutosi a Firenze il 22 settembre 2017 si è convenuto, nello spirito pragmatico degli osservatori sulla giustizia civile , di restringere il campo della ricerca sui seguenti temi:

1) Gruppo : preparazione di un convegno sullo ius soli e MNA. La proposta condivisa è stata quella di affrontare il tema da un punto di vista complessivo e non solo giuridico con il coinvolgimento delle associazioni, del mondo accademico e della scuola per avere su questi temi un approccio diverso e rimuovere i pregiudizi correnti.

2) Gruppo: nuove sezioni specializzate previste dal d.l. n.13/2017, confronto sulle prassi organizzative e interpretative, formazione multidisciplinare, colloquio con il migrante.

3) Gruppo: diritto e istanze interculturali (osservatorio sulla giurisprudenza, riflessione sul linguaggio del diritto, scritto e parlato; sulle pratiche straniere e sulle risposte alle domande di giustizia) .